Musical

Docente: Marta Belloni

 


“Il teatro musicale è la più ‘collaborativa’ di tutte le arti: le maggiori discipline si fondono per dare vita ad uno spettacolo unico nel suo genere.” (Richard Kislan)


Sì, le maggiori discipline si fondono in un solo spettacolo, ma anche in ogni singolo interprete.

L’obiettivo di questo percorso didattico è quello di fornire ai ragazzi la possibilità di affrontare le difficoltà tecniche specifiche del mestiere di performer, sperimentandosi nel processo di lavoro richiesto per la preparazione di un musical.

Le varie fasi laboratoriali sono finalizzate all’acquisizione di strumenti per:

– sviluppare la coordinazione del corpo.
Nel musical la coreografia dipende dalla partitura musicale e la partitura dipende dalla coreografia. Non sempre gli attori si trovano a dover affrontare vere e proprie sequenze danzate, ma sicuramente molti dei “quadri” di cui è composto ogni spettacolo prevedono movimenti di scena, nei quali il gesto/azione dei singoli attori viene studiato e coreografato con rigorosa precisione. Da tale rigore l’allievo acquisisce una forma di disciplina inconsueta, perché inserita in una struttura meno liquida di quella presente in una scena recitata. Agli allievi saranno quindi proposti, oltre al riscaldamento fisico preparatorio, esercizi che aiutino a porre l’attenzione sulla coordinazione tra le varie parti del corpo, dentro una partitura musicale.
– sviluppare la coordinazione del proprio corpo all’unisono con quella degli altri membri del gruppo.
Saranno proposti esercizi che aiutino la sincronizzazione del proprio corpo con l’ensemble, lo sviluppo dell’ascolto della musica in relazione al gruppo e il soft focus o attenzione periferica, il tutto allo scopo di mantenere le posizioni assegnate, così da proporre allo spettatore un’immagine di ensemble coordinato e in grado di lavorare in sicurezza.
– approcciare i diversi stili musicali applicati al musical.
Gesti, posture, movimenti, qualità e timbri vocali e le loro potenziali combinazioni creano i numeri musicali. Anch’essi devono SEMPRE rispondere ad una funzione drammatica, dettata dal testo e dalle liriche. Nonostante con musical si intenda solitamente commedia musicale, il che ci riporta ad un teatro leggero divertente e poco impegnato, in 100 anni di storia si sono avvicendati tanti stili e tante strutture differenti: si va dal dramma (West Side Story, Jesus Christ Superstar) alla farsa (Rocky Horror Picture Show), dalla protesta politica e sociale (Evita, Rent) alla favola (La Bella e la Bestia). Questo ha fatto sì che anche gli stili musicali applicati a questa forma di spettacolo si siano moltiplicati di conseguenza.
– sviluppare la capacità di canto corale in situazione di performance.
Attraverso lo studio di uno o più pezzi corali tratti dai musical più famosi e complessi, con diverse linee melodiche, si mira a sviluppare l’intonazione del singolo in mezzo agli altri compagni, in situazioni di scena in cui il mantenimento della propria linea melodica risulti complesso a causa delle altre voci in movimento.
– sviluppare la capacità di canto coordinato al movimento/danza.
La difficoltà consiste nel cantare la propria linea melodica avendo come distrazione costante l’esecuzione di spostamenti coreografici, il tutto senza perdere l’intonazione e la naturalezza, acquisendo quindi una efficace capacità di gestione del respiro.
– sviluppare la naturalezza del gesto danzato e del brano cantato.
Le coreografie e le canzoni nel musical aiutano a stabilire un’atmosfera, e in alcuni casi si possono addirittura sostituire al dialogo; l’utilizzo del linguaggio del corpo e del canto può servire per esplicitare il tema di una scena, per far progredire l’azione o per prolungare nel tempo un momento particolarmente intenso e cruciale della storia. Allo spettatore viene richiesto un livello di accettazione delle convenzioni superiore a quello richiesto per altre forme di spettacolo; perché questo succeda bisogna che l’attore per primo impari a concepire la musica, il canto e la danza come normali attività umane, ideate e inserite nel racconto al fine di amplificare emozioni.

Tale seminario consiste nello studio di coreografie, lo studio di frammenti musicali, lo studio di scene tratte da copioni originali ma soprattutto nell’integrare queste tre discipline, passando dall’una all’altra con naturalezza.