Franca Valeri: Sentieri d’Arte per la Libertà Femminile – Franca Valeri, Mirella Bentivoglio e Maddalena Tesser
a cura di Renata Bianconi
NP ArtLab – corso Monforte 23 – Milano
3 – 8 Marzo, orario 12.00 – 19.00
Progetto in collaborazione con Fondo Franca Valeri – Accademia dei Filodrammatici Milano

“Franca Valeri la donna di spettacolo più importante del ‘900 del nostro paese”
(Alessandro Gassman, Colpo di scena, Rai 2014)
Artista poliedrica, attrice, scrittrice, regista, drammaturga, la prima delle monologhiste, la
prima donna comica, insignita della Medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte,
e della Dama di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Pur non dichiarandosi apertamente femminista, Franca Valeri, con il suo esempio e la sua
Arte, ha dato un contributo essenziale all’emancipazione della donna. Ha sempre sfidato i
meccanismi della società patriarcale, “I suoi personaggi femminili”, scrive Alexandra
Ammendola, ”erano forti e indipendenti e andavano contro i ruoli tradizionali”. Nella
prefazione al libro “Franca Valeri. Tutte le Commedie” Lella Costa dichiara: ”La rivoluzione
[…] lei l!ha fatta senza proclami, senza bollettini di guerra, senza spargimenti di sangue o
di detersivo […]: l’ha fatta dando voce e corpo a quelle parole contundenti, usando
qualunque mezzo, dalla radio al cosiddetto cabaret, dalla televisione al cinema, dal teatro
all’opera lirica. L’ha fatta col sorriso appena accennato, con la vertigine della comicità più
pura, con la sapienza delle trame, con la pietas travestita da ironia. Se non è una guerriera
lei, non ne conosco nessuna.”
La sua sottile ed inarrestabile battaglia inizia presto, inizia prima di Franca Valeri, quando
ancora era Franca Norsa, suo vero nome, è questa storia, questo percorso che possiamo
vedere, grazie all’immenso contributo del Fondo Franca Valeri dell’Accademia dei
Filodrammatici di Milano, nella mostra presentata, in occasione di MuseoCity 2025, da NP
ArtLab a cura di Renata Bianconi.
Sagace, intelligente, ironica, fin da bambina ha con sguardo disincantato e divertito irriso
agli stereotipi imposti dalla società ed è proprio questo sguardo che le verrà in aiuto in
uno dei momenti più tristi della sua vita, la guerra e le leggi razziali, che la costringeranno
nel 1938 a nascondersi. In questo isolamento, Franca Norsa, allora diciottenne, disegna
su dei piccoli Taccuini, qui esposti al pubblico, ritratti di donne emancipate, donne di
fantasia, donne moderne, spavalde, ritratte al bar, con la sigaretta, sul tram…, donne che
affrontano la vita a testa alta, con fiducia, senza appoggiarsi a niente e a nessuno.

Invero la strada percorsa da Franca Valeri nei suoi 100 anni di vita, non è una strada
solitaria è una strada maestra che apre altre strade, che si incrocia e si divide in sentieri
che costruiscono un nuovo paesaggio, una nuova società. E’ cosi che i ritratti di Franca
Valeri s’incontrano con quelli della giovane pittrice Maddalena Tesser, classe1992, che
con la forza e l’immediatezza del suo tratto ci regala immagini d’icone della libertà
femminile come Franca Viola, la prima donna a dire “no” al matrimonio riparatore, o come
Simone de Beauvoir, Josephine Baker, Maria Callas…, artiste e pensatrici rivoluzionarie.
Allo stesso modo la forza elegante delle opere di Franca Valeri riecheggia nelle splendide
sculture in marmo (libri aperti che sorreggono delle uova – immagine più simbolica non
potrebbe esserci) di un’altra grande protagonista dell’arte italiana, Mirella Bentivoglio,
poetessa, artista, critica, protagonista del mondo della ricerca verbovisuale italiana e
internazionale. Nel 1978 per la 38a Biennale di Venezia curerà la mostra Materializzazione
del linguaggio ai Magazzini del Sale, che accoglie esclusivamente opere di artiste donne,
e che rappresenta a tutt’oggi un unicum emblematico del lavoro delle artiste di quegli
anni.
Insomma in conclusione per dirla come lo dice Franca Valeri “il femminismo non è una
militanza, è un sentimento”.